Balbuzie e Ansia

Molto spesso l’ansia è associata al concetto di “stress”. Questo termine è stato per la prima volta usato in ambito psicobiologico.

La Balbuzie

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BALBUZIE E ANSIA: LA CORRELAZIONE

L’ansia viene definita come uno stato emotivo con un sentimento di aspettativa dolorosa, di una condizione pericolosa e minacciosa, soggettivamente ipotizzata o avvertita come tale nella realtà. L’ansia è quindi sintomo comune nelle persone normali, di fronte a situazioni obiettivamente traumatizzanti.

L’ansia di per sé rappresenta una condizione naturale in diversi contesti e situazioni della vita di ogni giorno. Potremmo dire che non c’è vita senza ansia. C’è solo da fare una distinzione tra l’ansia piacevole, dettata da esperienze piacevoli o addirittura eccitanti e ansia negativa o spiacevole. Quella negativa ovviamente è l’ansia spiacevole, che genera paura parchè avverte un pericolo, una minaccia alla percezione di sé.

L’ansia può considerarsi patologica in relazione alle sproporzioni tra stimolo ansiogeno esterno ed affetto risultante: sembra questo il tipo psicoanaliticamente inteso della cosiddetta ansia-segnale, in cui l’Io, attraverso l’ansia, entra automaticamente in allarme e mobilita tutte le risorse di fronte a pericoli provenienti dall’inconscio, anticipandoli, specie in presenza di stimoli esterni premonitori o allusivi al temuto e/o ipotetico evento traumatico. Esempio: il bambino entra in ansia e piange perché in qualche modo immagina inconsapevolmente di poter essere separato o punito dalla madre.

L’ansia è possibile osservarla in ogni tipo di disturbo psicologico, può essere reattiva a fatti evidenti, oppure apparentemente immotivata, ansia come segnale caratteristico delle nevrosi. In un’ottica psicoanalitica, l’ansia costituisce il momento centrale di ogni psicopatologia, in quanto serve a mobilizzare i meccanismi di difesa dell’Io e di conseguenza la formazione dei sintomi. In tal senso le situazioni ansiogene sono riferibili al trauma della nascita, alla separazione e alla perdita dell’oggetto amato (angoscia di separazione e angoscia depressiva).

Molto spesso l’ansia è associata al concetto di “stress”. Questo termine è stato per la prima volta usato in ambito psicobiologico da Cannon, notoriamente conosciuto per aver introdotto il concetto di “reazione di allarme e di averne analizzato alcuni aspetti psico-neuroendocrini importanti. Cannon, dopo aver utilizzato in alcuni lavori il termine stress in maniera analoga a quella del linguaggio corrente, giunse infine ad usarlo essenzialmente con il significato di stimolo.

Il Dr. Antonio Bitetti ha introdotto studi importanti sulla correlazione tra balbuzie e il concetto d’ansia da prestazione e del timore del giudizio altrui. Quel timore che assale il balbuziente quando incontra gli altri, soprattutto quelli estranei o che ritiene importanti e quindi, fonte di un eventuale giudizio negativo. E’ da mettere in correlazione quest’ansia ad una tipica forma di ansia in rapporto ad una sensazione di sfiducia in se stesso.

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